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IL PERCORSO ARTISTICO
1995-2000. IL PERIODO FIGURATIVO CONCETTUALE.
(TRANSAVANGUARDIA)
Nel 1995, nel
corso di una mostra d’arte contemporanea tenutasi a Pompei (NA),
Capriglione conosce per caso la gallerista milanese Ursula Petrone che
volle analizzare la sua pittura e regalargli la “prima recensione
artistica”.
Quello fu un
momento importante, quasi fondamentale per il giovane artista che seppe
trarre da quell’incontro gli spunti per la sua crescita artistica,
trovando la voglia e la forza per affrontare un meraviglioso viaggio
attraverso la sperimentazione della pittura.
In questo periodo,
Capriglione, è catturato dell’arte figurativa – concettuale, e realizza:
“Benny; La Rabbia; Crocifissione; Amore introverso; Gli angeli; Luna
rossa; La bagnante; Mary; Dimensione donna; Nel mezzo del mio cammino ;
Paesaggio; Spazio e tempo; Vicoli; Chiesa”.
2000-2006. PERIODO ESPRESSIONISMO ASTRATTO – FIGURATIVO
Sono gli
anni del suo interesse per POLLOK, artista tra i maggiori esponenti di
quella corrente artistica d’avanguardia degli espressionisti astratti e
figurativi americani.
L’attenzione che Capriglione ha posto sul pensiero del grande artista
d’oltreoceano gli consente di trarre immagini da tutto ciò che gli
accade e che profondamente lo segna, trasferendole sulle sue tele. I
suoi non sono più soltanto dei “quadri” ma avvenimenti sospesi nel
tempo, eventi autonomi, disgiunti dai tradizionali riferimenti alla
pittura. E’ il periodo durante il quale Capriglione, nel momento in cui
decide di dipingere lo fa solo per dipingere ed il risultato della sua
opera è un fatto contingente, che ha rapporto soltanto col suo stato
d’animo.
Per Capriglione è
un periodo proficuo e maturo, l’arco di tempo durante il quale
riacquista qualcosa che sembrava essere stato dimenticato, quasi perduto
nel percorso di vita che va dalla sua infanzia ai primi anni 80. Ecco
allora che emerge con forza la volontà ed il bisogno di riappropriarsi
di quel sesto senso, apparentemente smarrito, che gli consentirà poi di
proiettarsi oltre la mera constatazione della materia, di avvertire il
trascendente ed orientarsi verso questa nuova dimensione. La sua esatta
intuizione gli permette di riallacciare il filo d’oro che lo lega ai
suoi anni della spensieratezza e dell’ingenuità.
E’ il tempo durante il quale Capriglione, grazie anche
alle esperienze vissute nei suoi frequenti viaggi in Spagna, nel nord
Africa ed in Turchia, è rapito dai colori puri e caldi di opere, in
mostra in importanti musei, che attraverso i colori “celestiali” pongono
la figura in secondo piano, facendo emergere l’universo, la natura, la
spiritualità, la vera essenza dell’espressione.
In questa fase, la
pittura di Capriglione è alimentata dalla sua trasformazione e
dall’inconscia volontà di rispettare se stesso e la natura, di
ricongiungersi con il divino che è in se e nelle cose intorno a se. I
suoi quadri diventano messaggi di speranza che, in primo luogo, lancia a
se stesso. Elabora: “ Le Gole; Euforia Dervisci Danzanti; Anime
Dervisci; Il Rà; Dispersione Uomo; La Bottiglia; la Frutta; Coriandoli
Magici; La Croce; Dispense”.
2007
- PERIODO OUTSIDER ART
Nel 2007
dipinge “The Fleurs” (pensando a Gaudì ). Dall’analisi dell’opera viene
fuori una frattura, appena registrata, tra gli esperimenti pittorici che
sino a poco prima lo hanno caratterizzato e la voglia di liberarsi da
ogni residuo aspetto estetico e morale. Riemerge il Capriglione
autodidatta, mai istituzionalizzato. La sua arte sta diventata uno stato
mentale, generata da impulsi creativi puri ed autentici, come può essere
soltanto il lavoro di un bambino.
La
volontà di Capriglione inizia ad essere scevra da preoccupazioni di
sorta. Ora, sembra non avere alcuna importanza l’acclamazione, il parere
dell’osservatore.
Nello
stesso periodo crea: “Rimembranze antiche; La porta;”
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